La Ceasalpinia

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Caesalpinia japonica, negli anni 1970-1980 la utilizzavamo con l’Architetto Franz Bogaert come siepe difensiva…foto della recinzione del vivaio

 

La Ceaselpinia che ho all’ingresso del vivaio di Treviso in questi giorni è letteralmente una cascata di fiori raccolti in racemi giallo puro luminoso che risaltano meravigliosamente sul fogliame leggero e delicato di un bel verde brillante.

 

Non ho resistito al desiderio di condividere con voi la foto di questa vedette che, ogni volta che fiorisce, mi riporta alla mente il piacevole ricordo dell’Architetto Franz Bogaert che, intorno agli anni Settanta del Novecento, la utilizzava come siepe difensiva in appoggio a recinzioni o pareti assolate e calde.

 

La mia è una Caesalpinia decapetala var. Japonica ed ha una storia affascinante legata ad avventurosi e temerari personaggi come Siebold che, tra Settecento e Ottocento, hanno scritto un pezzo importante della storia dei nostri giardini esplorando terre allora sconosciute e a volte anche proibite, come il Giappone del periodo Edo, che racchiudevano veri tesori botanici che oggi donano bellezza ed eleganza ai nostri giardini.

 

Ho usato la parola “difensiva” non a caso perché il nome comune inglese di questa pianta è artiglio di gatto ed è legato alle acuminate spine che ne ricoprono le ramificazioni. Proprio grazie a questa caratteristica, questa leguminosa, originaria dell’Asia, si è diffusa e naturalizzata in molte aree tropicali e sub-tropicali del nostro pianeta.

 

La Ceasalpinia è poco esigente e si adatta facilmente a posizioni calde e soleggiate in terreni di qualsiasi tipo purché ben drenati, ma non eccessivamente secchi tra mare e collina. Il suo sviluppo va controllato e necessita di un supporto che la sostenga e la guidi.