Isodon, vaporose nuvole autunnali
Isodon, vaporose nuvole autunnali
L'Isodon è la dimostrazione di come talvolta il singolo particolare apparentemente di poco interesse acquisti forza nella quantità in cui è presente. Centinaia di piccoli fiori tubolari penduli a formare una nuvola di blu luminoso (ma anche nelle tonalità del bianco, rosa e viola) a creare un effetto così vaporoso da sembrare sospesa nell'aria. L'interesse per questa pianta si palesa soprattutto per questa sua peculiarità e per il fatto che a fiorire scelga l'autunno, una stagione che rispetto ad altre non è ricca di fioriture, soprattutto blu/viola, visto che la maggior parte delle perenni vanno a riposo. Potremmo dire che all’Isodon piace “vincere facile” non avendo piante di simile aspetto che le facciano concorrenza: la rivalità con altre perenni a fioritura tardiva come Eupatorium, Aster, Anemoni o Crisantemi si gioca solo su similitudini cromatiche e volumetriche. La sua storia parte dalle montagne delle isole giapponesi di Honshu, Shikoku e Kyushu dove trova il suo habitat naturale nel sottobosco. La leggenda la collega a Kobo Daishi, padre del buddhismo in Giappone, narrando che egli somministrò il succo di una foglia ad un uomo mezzo morto riuscendo a farlo rinvenire tanto era amaro quel sapore…
Rabdosia, Plectranthus e Isodon sono i nomi che ha cambiato nel tempo questa Lamiacea che appartiene alla famiglia delle salvie. È molto rustica ed il freddo invernale non le fa paura: resiste fino a meno 20° ed in inverno scompare completamente per poi rivegetare in aprile. Va potata a fine inverno eliminando tutta la parte secca per un duplice motivo: la vegetazione rimasta ripara la ceppaia dal gelo e i semi lasciati sui rami possono dar vita a nuove piantine. Come posizione predilige l’ombra leggera ed apprezza il sole mattutino, meglio se riparata dai venti gelidi per prolungare la fioritura. Il terreno è preferibile tendente all'acido. Raggiungerà un’altezza di circa un metro/un metro e venti. Nei periodi siccitosi non dovranno mai mancarle le annaffiature poiché la mancanza d'acqua potrebbe poi limitare la fioritura autunnale. Non necessita di tutori in quanto è apprezzabile l'aspetto ricadente dei lunghi steli anche quando si appoggiano ad altre piante. Alcune felici associazioni possono essere con Acanthus, Anemone japonica, Aralia californica, Begonia evansiana, Leucosceptrum, Geranium ‘Orion’, Persicaria. Si rivela un abbinamento da sogno quello con Hydrangea ‘Annabelle’.
Possiamo pensarla anche alternata a piante a fioritura primaverile o estiva così da avere bordure ed aiuole sempre fiorite.È una pianta ancora poco diffusa e richiesta che non mi stanco mai di proporre soprattutto nelle varietà da me preferite: la ‘Tube Socks’ a fiori bianchi e la ‘Glaucocaly’ a fiori blu-viola (quest'ultima avuta in regalo nel caso 1969 dall’Orto botanico del Nymphenburg di Monaco di Baviera e messa in produzione nel 1980).Successivamente furono importate in Italia Isodon longitubus nel 1986 e a seguire longitubus 'Tube Socks' nel 1988, entrambi messe in produzione e vendita tra il 1989 ed il 1990. Altre varietà fra quelle presenti in vivaio sono longitubus 'Noshoku', fiori colore blu scuro, ‘Kameba’, fiori blu profondo con brattee rosso marrone e foglie più arrotondate,‘Trichocarpus’, fiori quasi neri e ‘Serra’ dai fiori viola a formare una sorta di grande nebbia.
Sono certo che l'apprezzamento e la preferenza per una pianta così generosa ed elegante rimarrebbe invariato anche se fiorisse in altri momenti; a maggior ragione in autunno è una pianta che non può mancare in giardino...ma neppure in cas...il suo impiego come fiore da taglio è gioia per le composizioni di Gabriella e per i miei occhi!
Articolo pubblicato sulla rivista mensile “VILLEGIARDINI” del mese di ottobre 2020 a pag. 31